Camilla Seibezzi
“La sostenibliità ambientale le battaglie sul cambiamento climatico (crisi climatica), il ripensamento dei sistemi economico produttivi chiedono che ognuno di noi faccia la sua parte”
Camilla Seibezzi è candidata al Consiglio comunale di Venezia, nella lista “Venezia Verde e Progressista”.
Consigliera comunale e delegata Sindaco ai diritti civili tra il 2010 e il 2014, nella lista “In Comune”. Legata al mondo degli operatori culturali.
Candidatura indipendente rispetto alle dinamiche politiche tradizionali, con forti legami con associazioni ambientaliste, movimenti lgbt ed il mondo della cultura.
Chi è Camilla
Ho studiato Psicologia con indirizzo ps dello sviluppo e dell’educazione all’università di Padova. Mi sono sempre occupata di progettazione/produzione culturale e formazione.
Non sono mai stata iscritta ad un partito ma ho sempre partecipato a diverse battaglie per la piena uguaglianza delle persone. Inequivocabilmente nell’area della sinistra italiana. Sono stata all’attenzione della stampa nazionale internazionale per le iniziative che ho realizzato come delegata ai diritti civili del Sindaco di Venezia nel 2013-2014 e il dibattito a cui hanno dato vita sui principali media sotto il nome di “genitore 1 e genitore 2” e il progetto leggere senza stereotipi che ha portato in ogni scuola e nido del Comune di Venezia (per la fascia 0-6 anni) 50 fiabe contro le discriminazioni.
Questo a partire dalla considerazione che la letteratura scientifica attualmente stima che gli stereotipi negativi si formino nella mente del bambino già a partire dai tre anni di età.
Perché ti candidi?
Mi candido perché credo spetti alle istituzioni di svolgere un ruolo di capofila nella lotta alle diseguaglianze e alle ingiustizie. Lo Stato deve essere il primo garante dei principi costituzionali senza mai contrapporre i diritti civili e i diritti sociali. Sono cresciuta negli anni con una vastissima rete di amicizie e conoscenze che mi hanno permesso di essere eletta una prima volta per la fiducia maturata dal basso su campo e non per proclami roboanti quanti prevedibilmente deludenti. Ho sempre sofferto i filtri posti alla piena realizzazione delle persone spesso osteggiata da sistemi clientelari e poco meritocratici.
Da eletta cosa farai?
Dare/restituire maggiore dignità alle professioni culturali. Viviamo in un Paese che annovera il più grande patrimonio artistico e culturale del pianeta ma stenta a riconoscere dignità economica e sostegno a chi si occupa di cultura. Concretamente. mi propongo si sostenere un maggiore finanziamento nel settore culturale pubblico.
Promuovere la piena uguaglianza di genere e combattere ogni tipo di discriminazione con particolare attenzione a quelle relative a razza, orientamento sessuale e condizione economica.
Nella sostanza mi propongo di partecipare alla realizzazione di progetti innovativi che mirino a scardinare stereotipi razzisti e sessisti che permettano il superamento di tante sofferenze e ostacoli per chi ne è vittima. Aprire a nuovi spazi e luoghi di dialogo che permettano di aumentare la consapevolezza dei principali agenti educativi.
Agire sulla mobilità sociale attraverso l’individuazione di nuove leve motivazionali e la realizzazione di progetti che nutrano i territori meno curati e sviluppati. Le periferie ma anche i centri storici dove la monocoltura turistica e i relativi processi speculativi ha allontanato e infine espulso i residenti. Quindi nuovi programmi di edilizia per residenti.
Favorire l’ingresso di nuovi e giovani soggetti in politica.
Sostenere una maggiore consapevolezza della crisi ambientale anche attraverso lo sviluppo di nuove buone prassi di tutela e valorizzazione ambientale che permettano l’eliminazione progressiva delle plastiche e dei rifiuti più inquinanti, l’utilizzo sempre maggiore dell’acqua pubblica, la raccolta differenziata e la battaglia contro gli inceneritori.
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Comitato – Ti Candido. Il potere della democrazia
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