In questa delicata e intricata fase politica e sociale per l’Italia continuiamo a lavorare per costruire reti e connessioni tra chi fa attività sociale e militanza politica. Per questo siamo tornati a sentirci con i politici e le politiche che in questi anni abbiamo sostenuto.
L’indagine nel nostro piccolo ma significativo campione rileva che nella prossimità le emergenze sono chiare: cambiamento climatico, il caro bollette e l’aumento del divario e delle diseguaglianze sociali con un impatto più pesante sugli under 35 e i ceti medio/bassi e spesso con una specificità di genere per quanto riguarda, ad esempio, il lavoro di cura.
Queste tre categorie, poi, nell’effettivo, compongono larga parte di quella fetta di popolazione, che si attesta intorno al 40% (media nazionale), che non ha esercitato il diritto di voto alle ultime elezioni di settembre 2022. Da un totale di una decina di temi proposti, quelli che sono risultati più urgenti da trattare per la maggioranza sono stati: crisi climatica, politiche abitative, politiche giovanili e sviluppo sociale e culturale.
Si conferma l’ipotesi che ha fatto nascere e crescere il nostro progetto: ascoltare e far crescere la politica locale e radicata nei territori.
E da questo ascolto emerge chiaramente che, di fronte all’attuale situazione sociale, economica e politica del paese, la distanza tra chi è a contatto con le comunità e chi fa politica nazionale è stridente.
Oltre alle emergenze tematiche, le questioni condivise riguardano aspetti relativi ai rapporti tra nazionale e comunità locali e i conseguenti strumenti di comunicazione e gestione di relazioni.
E anche su queste istanze, le questioni emerse non sono banali e anzi rivelano la distanza perché per quanto riguarda la quotidianità del lavoro politico, si è riscontrata una generale difficoltà a orientarsi in questa nuova fase caratterizzata da un governo di destra alla cui opposizione si registra un fortissimo senso di frammentarietà.
Nonostante questo, o forse proprio per questo, rimane tanta la voglia di lavorare e mettersi in gioco per cambiare attivamente le cose. In questo, assumono fondamentale importanza i rapporti con le comunità che hanno sostenuto i candidati in campagna elettorale e all’interno delle quali essi vivono e operano quotidianamente.
Sebbene con sfumature diverse, la difficoltà a mantenere viva la relazione post campagna elettorale con la propria “base” è un tratto comune agli eletti. Ne consegue un forte senso di solitudine. Ciò che richiede più impegno è sollecitare e tenere aperti e funzionanti i canali di comunicazione.
Rispetto a situazioni di mutualismo, partnership con imprese e realtà del terzo settore, è emerso un corposo substrato di collaborazioni: risulta dunque fondamentale mettersi e rimanere in contatto con enti di questo genere per intraprendere azioni positive e virtuose.
Si riscontra anche una certa volontà di fare in modo che le istituzioni collaborino maggiormente con il terzo settore e il mondo dell’associazionismo, specialmente per quanto riguarda i giovani, anche per avvicinare la categoria al mondo della politica, guardato con con sospetto, quando non proprio con rifiuto. Per quanto riguarda aspettative e desideri per il prossimo vicino futuro, si riscontra una generale sfiducia nei confronti del governo Meloni, ma anche rispetto alla fase congressuale del PD, che ha generato un forte senso di scoramento.
La speranza diffusa è quella che il PD riesca a ritrovare una direzione precisa e metta ai propri vertici persone capaci e in grado di perseguirla e, in generale, che il centrosinistra si ricostituisca più forte e unitario.
Nel corso delle interviste, si è evidenziato quanto la politica locale sia quasi un porto sicuro rispetto a quella nazionale.
Come detto in precedenza, fondamentale è il mantenimento della relazione tra candidato e comunità di riferimento: per fare questo, principalmente, sono utilizzati metodi telematici. I social più utilizzati dai nostri candidati sono Facebook, Instagram e Whatsapp, con dietro poi twitter (ma in misura molto minore). Per rimanere in contatto con la cittadinanza sul territorio, i candidati prediligono, oltre all’uso dei social (che, però, risulta faticoso per chi non ha grande dimestichezza), l’uso di mailing list e newsletter, ma anche la presenza fisica a eventi, assemblee pubbliche, manifestazioni, fondamentale per instaurare un contatto diretto e non mediate, a cui fare seguito poi con mezzi digitali.
(L’indagine è stata realizzata via telefono e via mail dall’8 al 25 novembre 2022).
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