La questione politica centrale, quella per cui mi impegno ogni giorno e per cui mi sono candidata, è quella della tutela e salvaguardia dei beni comuni. Nella mia città, Livorno, come in moltissime altre in Italia, da anni si va nella direzione opposta.
Privatizzazioni, edifici e spazi pubblici vuoti lasciati al degrado e, spesso, regalati ai privati. Servizi per i cittadini smantellati e, quindi, inefficienti: autobus che non passano, code al CUP e liste attese di mesi per una visita. I lavoratori non tutelati, appalti selvaggi, esternalizzazioni e dumping contrattuale.
Una realtà drammatica a fronte di una città che avrebbe bisogno di case, spazi per i giovani, parchi per i bambini, luoghi di ritrovo, ma anche cura e assistenza, per gli anziani.
Credo che non si possa ripartire a ricostruire una città solidale, senza un rinnovato tessuto di relazioni, una rete di sostegno che parta dalla valorizzazione del bene comune. Un concetto trasversale, che si collega profondamente alla mia visione di città, a come intendo la funzione stessa di un’amministrazione: dalla valorizzazione della proprietà pubblica, all’idea di inviolabilità del bene collettivo.
Dalle piazze, ai parchi, all’edilizia popolare, l’energia, il mare, l’acqua, i servizi per tutti i cittadini.
La mia concezione di bene comune si estende in ogni direzione: attraversa lo spazio, ma anche il tempo.
Il bene comune è qualcosa che è qui e ora, a servizio della città, ma è anche ciò che sarà domani, per altri, per coloro che verranno. Salvaguardare e tutelare quanto di collettivo e pubblico abbiamo in città è il ponte che possiamo costruire con chi verrà dopo di noi. È l’opera d’arte che potremmo lasciare tutti noi alle generazioni future.
Su quali cose ritieni di poter lavorare tra queste, cosa intendi fare e perché?
A Livorno esiste da anni un’emergenza legata alla casa. Il diritto ad un’abitazione dignitosa viene violato continuamente e si è arrivati ad una situazione così grave che molte famiglie (circa 200) sono costrette a occupare immobili sia di proprietà pubblica che privata.
È urgente un grande investimento sul settore dell’edilizia popolare e l’attivazione di strumenti aggiuntivi, come il ripristino del patrimonio pubblico residenziale non utilizzato; l’avvio di pratiche condivise di auto-recupero e auto-costruzione concordata e programmata; interventi di tipo “co-housing” e abitare solidale; operazioni di stampo “sharing” (vedi esperienza di Torino) con progettazione anticipata e condivisa con associazioni e comitati per la casa; acquisizione al patrimonio di nuove proprietà immobiliari (aste giudiziarie, federalismo demaniale, progettazione e rigenerazione, acquisto, esproprio); incentivazione del recupero del patrimonio privato da offrire in affitto a canone concordato; verifica dei presupposti giuridici su possibilità di esproprio di immobili inutilizzati privati in capo a società e banche; un bando ad hoc per sostenere chi ha perso incolpevolmente la proprietà della casa andata all’asta e aumentare i finanziamenti per il sostegno all’affitto per le persone con bassi redditi, incapienti e in stato di necessità.
Partendo da una seria politica per il diritto alla casa, possiamo fare una nuova Livorno del bene comune, inclusiva e più giusta.
Intervista di Marco Micicchè e Martino Mazzonis a Valentina Barale, capolista di Buongiorno Livorno, con Potere al Popolo a sostegno del candidato Sindaco Marco Bruciati.
Vuoi sostenere Valentina? Qui trovi tutte le info.
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